Nell’estate 2015 ci siamo mossi sulle orme di Paolo Rumiz e così, come fu per il suo cammino sulla Via Appia Antica, in una afosa mattina di agosto partimmo anche noi da Savona alla volta di Alassio, per percorrere a piedi il tratto della Via Julia Augusta, che qui si collega ad Albenga.
La Via Julia Augusta fu costruita dall’Imperatore Augusto nel 13 a.C. per mettere in comunicazione, attraverso un itinerario costiero, Roma alla Gallia meridionale. In un primo tempo terminava presso il trofeo di Augusto a La Turbie, comune francese fra Mentone e Nizza. Successivamente fu prolungata fino ad Arles, per congiungersi alla Via Domizia. L’intero asse viario, che iniziava a Piacenza, era lungo 962 km.
Il percorso, uno dei più noti nella Baia del Sole, è semplice, suggestivo ed immerso nella storia e nella natura. A mezza costa e a picco sul mare, si snoda tra resti monumentali di età imperiale e chiese romaniche. E’ circondato dal verde della collina e dall’azzurro del cielo verso nord, dal verde del crinale e dal blu del mare verso sud. E proprio verso sud si può ammirare il profilo dell’Isola Gallinara, così chiamata già dai romani per la presenza di galline selvatiche. In parte asfaltato ed in parte sterrato, il cammino è costeggiato da cascate di ginestre e macchia mediterranea, ma anche da condomini sviluppatisi ad un passo dai resti archeologici e da reti metalliche che proteggono le vicine proprietà private riducendolo, per lunghi tratti, ad uno stretto corridoio.
Da Alassio imbocchiamo la Strada Panoramica di Santa Croce. La percorriamo tutta fino a giungere al piazzale omonimo, dove parcheggiamo la macchina. Qui ammiriamo la Chiesa di Santa Croce che, da poco tempo restaurata e riaperta al culto, fu costruita in pietra dai monaci benedettini della vicina Isola Gallinara e menzionata per la prima volta in una bolla di Papa Alessandro III del 1169.
Iniziamo la visita presso l’arco di pietra accanto alla chiesa, che lo scrittore Cecil Roberts definì nel suo romanzo, ambientato ad Alassio, The Portal to paradise.
Percorrendo Via Giorgio Byron/Strada Privata Torre Delfi, che domina il Porto di Alassio (ricavato, negli anni cinquanta, da una insenatura naturale) e la Cappelletta (eretta nel 1929, in memoria dei caduti in mare), dopo 750 m circa giungiamo alla Chiesa di Sant’Anna ai Monti edificata tra cipressi ed eucalipti, anch’essa completamente in pietra, e che, come riporta il cartello, fu la prima parrocchia di Alassio (risalendo al IX-X secolo) e tale rimase fino al 1507. Fu ceduta in seguito a privati, che la adibirono a stalla, e, successivamente, cadde in abbandono. Fu restaurata negli anni 1968-70 e riaperta al culto. Oggi però, rispetto alla Chiesa di Santa Croce, è chiusa al pubblico e, sembra, in corso di un nuovo restauro.
Proseguiamo la strada ma, dopo circa 1,5 km, ci troviamo di fronte ad una frana, che in un secondo momento scopriamo essere avvenuta il 10 febbraio del 2014. La via, non ancora sgomberata dai detriti, è di fatto chiusa al transito ma, in maniera incosciente, superiamo lo smottamento passando sopra i grossi blocchi venuti giù dalla montagna. E’ troppo forte la voglia di ammirare i resti archeologici e di sentirci dei piccoli Rumiz.
Infatti, dopo altri 1,5 km, superando un campeggio, si arriva all’originale lastricato romano in selce, caratterizzato sia dai crepidini laterali sia da carriaggi (segni del passaggio di carri in epoca antica).
La stanchezza comincia a farsi sentire, soprattutto per il caldo eccessivo, ma, lasciato alle nostre spalle l’antico tracciato romano, percorriamo altri 2 km circa e arriviamo alla necropoli della città romana di Albingaunum (quest’ultima collocabile al centro di Albenga). Sono 9 gli edifici portati alla luce fino ai nostri giorni (denominati con le lettere dell’alfabeto da A ad H più la tomba presso Punta S. Martino e descritti ognuno con un cartello), risalenti al I-III secolo d.C. e destinati a contenere sepolture. Erano appartenenti, probabilmente, a gruppi familiari o a corporazioni. I reperti trovati all’interno delle tombe sono esposti in una mostra allestita all’interno del Palazzo Oddo ad Albenga.
Soddisfatti della visita decidiamo, quindi, di tornare indietro a piedi percorrendo la medesima via. Chi, invece, volesse continuare il percorso, dopo una breve discesa e oltrepassato il ponte moderno sul fiume Centa, può raggiungere il centro storico di Albenga e da qui tornare ad Alassio con un autobus della TPL.
Informazioni Utili
La lunghezza complessiva dell’itinerario di sola andata è 6 km circa, con un dislivello di 100 m. Si consigliano scarpe comode.
Il percorso non è attrezzato con punti di ristoro quindi ricordatevi di portarvi dell’acqua.
L’avventura continua….seguici su Viaggiare è, per sua forma, esistere.
iviaggidiirene
Gen 22, 2016 @ 13:47:43
Ciao! bellissimo Post! Io sono di Finale Ligure perciò sono di parte! Amo la mia terra, e tutti i suoi paesini tra il mare e le montagne.
"Mi piace"Piace a 1 persona
francescacolantoni
Gen 22, 2016 @ 17:11:00
Ciao Irene…..devo dire che la tua terra è veramente splendida. Questa estate sono stata ospite di un amico a Savona che mi ha portato a vedere dei posti slendidi come anche Noli ed Albenga. A finale sono andata a vedere i ponti romani nella Val Ponci
"Mi piace"Piace a 1 persona
athenabruna
Gen 19, 2016 @ 07:10:48
Molto carina quella zona della Liguria. Ad Albenga non sono stata, sono stata ad alassio. Purtroppo, non era il momento estivo appropriato per godersela: c’era una folla incredibile e sono riuscita a vedere giusto il muretto e a fare una passeggiata tra i localini. Non avevo idea dell’esistenza di questa villa.
"Mi piace"Piace a 1 persona
francescacolantoni
Gen 19, 2016 @ 08:43:47
Ciao Athena tutta la Liguria d’estate (io ero lì ad Agosto) è piena di turisti stranieri ma anche provenienti da diverse regioni italiane. Ho visto Noli, Albenga e vari altri posticini…..è pur vero che a parte questo itinerario le altre cittadine le ho viste in mezzo alla settimana….quindi si c’era gente ma si poteva girare con tranquillità. Sai molti lì hanno la seconda casa….quindi magari vengono il fine settimana. Questo sentiero me lo ha fatto conoscere un amico che è di Savona.
"Mi piace"Piace a 1 persona
athenabruna
Gen 19, 2016 @ 08:55:07
Ero ospite di un’amica, a Finale Ligure. Sia questa località, che Noli, mi sono piaciute davvero tanto. Ad Alassio siamo andati il 15 agosto, di sera: non consiglio un giorno del genere – in linea di massima non mi sposto in quel periodo, ma quella volta siamo stati “obbligati” perché per le ferie non avevamo scelta. A Savona ho visto il castello e mangiato un’ottima farinata, sempre nei dintorni del porto.
"Mi piace"Piace a 1 persona
francescacolantoni
Gen 19, 2016 @ 09:13:02
Si pure io, per il lavoro, sono dovuta andare ad Agosto….ti capisco. La farinata è buonissima e la fanno in tantissimi modi diversi 🙂
"Mi piace""Mi piace"