Monte Nemrut: il re che volle entrare nell’eternità

 

Terrazza est

Monte Nemrut: Terrazza Est

(…) Quando ho deciso di pianificare la fondazione di questa tomba monumentale, resistente alla distruzione del tempo, (…) non solo volevo che questo sito sacro fosse un luogo di riposo eterno, con il tumulo che ricopre il mio corpo, (…) ma ho deciso anche che questo luogo sia il comune trono di tutti gli Dei (…).

(Iscrizione di culto di Antioco Theos)

1, 2, 3…gradini…sono 600 i metri che portano nell’Olimpo degli dei greco-persiani.

Due elementi ci accompagnavano nell’ascesa: un vento fortissimo, quasi a respingerci e a farci desistere dall’impresa, e coccinelle sui gradini di cemento che portano in cima, ad indicarci che la fortuna ci avrebbe assistito fin lassù e, probabilmente, come poi accadde, anche oltre.

Il respiro si faceva corto, ma le gambe avanzavano velocemente, quasi spinte da una forza magnetica.

Il paesaggio, di una vastità infinita, si stagliava, salendo, verso l’orizzonte: desolate vette montagnose, appartenenti al gruppo del Tauro Orientale, circondano il Monte Nemrut a perdita d’occhio. Ci trovavamo al margine settentrionale della Mesopotamia, su un rilievo privo di vegetazione arborea che, con i suoi 2150 m, è il più alto della regione, quasi una terrazza posta di fronte alla mezzaluna fertile.

Paesaggio intorno al Montenemrut

Paesaggio intorno al Monte Nemrut

Qui un re megalomane, Antioco I di Commagene, che si considerava dio tra gli dei, volle erigere il suo grandioso mausoleo funerario, nel 62 a.C., consacrandolo così all’eternità.

Monte Nemrut: Terrazza Est-Antioco I

Monte Nemrut: Terrazza Est-Antioco I

Il primo ad accennare alle vestigia, che si trovano in cima al Monte Nemrut, fu l’ingegnere tedesco Karl Sester, incaricato dei lavori stradali a Diyarbakır nel 1881. Fu solo però nel corso degli scavi, effettuati dall’American School of Oriental Researches, diretti da Theresa Goell e da Friedrich Karl Dörner dal 1953 al 1980, che il monumento fu riportato in luce.

Il tumulo, di forma piramidale composto da scaglie di pietra e senza accesso, ha un diametro di 150 m e un’altezza di 50 m: alla sua base tre terrazze (nord, ovest ed est) formano la tomba-santuario arricchita di statue, che nel 1987 fu dichiarata, dall’Unesco, Patrimonio dell’Umanità.

Monte Nemrut: Terrazza Est-Tyché/Commagene

Monte Nemrut: Terrazza Est-Tyché/Commagene

La terrazza ovest, la più danneggiata, fu la prima che incontrammo una volta arrivati in cima, dopo aver percorso l’ultima parte del sentiero, che qui è rimasto sassoso. Essa presenta i corpi e le teste delle divinità, sparsi sull’area, in totale di cinque. Una passerella di legno ci condusse da questa verso la terrazza est, la più magnifica delle tre. In epoca antica, invece, la terrazza nord fungeva da passaggio tra la ovest e la est e, per questo motivo, non presentava né statue ne rilievi.

Intorno a noi la storia si materializzava in forma di giganti statue in pietra sedute su troni, anche qui in totale di cinque, alte 6-8 metri le cui teste, in seguito ad eventi naturali, caddero presso le loro basi. Su queste splendide terrazze riecheggiavano in me i versi di Shelley, che nel suo sonetto cantava del potente sovrano immaginario Ozymandias, la cui statua recava sul piedistallo quest’iscrizione: “(…) Ammirate, Voi Potenti, la mia opera e disperate! Null’altro rimane. Intorno alle rovine di quel rudere colossale (…)”. Lo sguardo si soffermava, con ammirazione, ai singoli dettagli, con il desiderio di farli restare impressi nella mente per sempre.

Monte Nemrut: Terrazza Est-Zeuz/Oromasdes

Monte Nemrut: Terrazza Est-Zeuz/Oromasdes

E così all’estremità meridionale Antioco I che, considerandosi allo stesso livello delle altre divinità, incluse la sua statua tra quelle esposte. Poi la scultura di Tyché Commagene, l’unica figura femminile del complesso, simboleggiante la fortuna e la fertilità. Al centro del gruppo, più grande delle divinità collocate accanto a lui, era Zeus-Oromasdes, sovrano degli dei. La penultima statua corrispondeva ad Apollo-Mitra, dio di tutte le arti. Infine, EracleErcole, figlio di Zeus, che personifica la forza fisica e la superiorità dell’uomo sulla natura. Il gruppo iniziava e finiva con un leone ed un aquila. L’Aquila, messaggera degli dei, simboleggia la potenza celeste; il Leone, re degli animali, la forza della terra e, quindi, il regno di Commagene.

Monte Nemrut: Terrazza Est-Apollo/Mitra

Monte Nemrut: Terrazza Est-Apollo/Mitra

Le teste, giunte a noi dal passato, osservano il futuro con lo sguardo rivolto al sole, entrando nell’eternità. Anche io guardai verso est, seduta sui gradini dell’altare per le offerte agli dei, non sapendo quanto dovevo al Monte Nemrut: lo scoprii solo una volta tornata a casa.

La sera seduti sulla terrazza dell’albergo, che, essendo isolato, non aveva fonti di luce intensa, potemmo ammirare un cielo unico, simile ad un drappo di velluto nero incrostato di diamanti luminosi e ornato di una insolita cintura: la via lattea.

Lì, durante una conversazione con una coppia inglese, scoprimmo che questa non sarebbe stata l’unica pietra preziosa incastonata nella nostra vacanza. L’altra sarebbe stata Gobekli Tepe.

Monte Nemrut: Terrazza Est-Eracle/Ercole

Monte Nemrut: Terrazza Est-Eracle/Ercole

Monte Nemrut: Terrazza Est-Aquila

Monte Nemrut: Terrazza Est-Aquila

Informazioni Utili

Il biglietto di entrata è di 9 lire turche (2013). Il Monte Nemrut fa parte di un grande parco archeologico (Nemrut Dagi Milli Parki), visitabile con lo stesso biglietto: si possono, infatti, ammirare altri monumenti di interesse archeologico come il Tumulo di Karakus, il Ponte sul Cendere e due fortezze Eski Kale e Yeni Kale.

Il parcheggio vicino alla cima è dotato di servizi igienici e di un caffè.

Il periodo migliore per visitare il parco è tra maggio e ottobre, lontano dal periodo invernale che è quello dove si registra la presenza di parecchia neve. Munitevi, in qualsiasi stagione, di abiti caldi: anche nel pieno dell’estate, infatti, sulla vetta il clima è freddo e ventilato.

Per dormire vi sono hotel e pensioni poco sotto la cima, ma vi conviene prenotare perché sono in numero esiguo.

Monte Nemrut: Terrazza Est-Leone

Monte Nemrut: Terrazza Est-Leone

Come Arrivare

Con un’escursione organizzata da Kahta, Malatya, Sanliurfa o dalla Cappadocia oppure tramite auto propria da Arsameia (la strada è molto accidentata, priva di asfalto e per esperti guidatori magari con fuoristrada) o da Karadut (la strada, in questo caso, è totalmente asfaltata).

Album con foto.

L’avventura continua….seguici su Viaggiare è, per sua forma, esistere.

 

Monte Nemrut: Terrazza Est

Monte Nemrut: Terrazza Est

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